Il ritrovamento (foto 1) avvenuto nell’aprile 2013 a Messina (Sicilia) da parte di Rosita Torre, gli sporofori fotografati e raccolti sono stati analizzati e determinati da Nicola Amalfi e Marco Donini, Paulo de Oliveira ha svolto indagini Biomolecolari.
Caratteri Macroscopici.
Cappello: 0.8 -3.5 cm. di diametro, dapprima convesso, poi piano convesso, infine piano con possibile depressione centrale. Margine intero sempre involuto. Cuticola bianca, o bianca con tonalità nocciola, specialmente in età matura, e specialmente nella zona marginale, igrofana, consistenza elastica.
Imenoforo: formato da lamelle mediamente fitte, intercalate da lamellule, adnate al gambo , decorrenti per un dentino, di colore bianco con macchie nocciola, specialmente nei soggetti maturi. Filo lamellare eroso seghettato.
Gambo: cm. 0.4-0.7 x 1.5-3, centrale, alcune volte poco decentrato, cilindrico irregolare, poco sinuoso, portante alcune volte marcata solcatura centrale per quasi tutta la lunghezza. Concolore al cappello. Anello assente.
Carne: esigua ma elastica, tenace, in ogni fase di crescita, bianca, o bianco- nocciola, odore forte sgradevole, penetrante, spermatico agliaceo, sapore amaro astringente.
Habitat di crescita:
I soggetti sono stati reperiti nell’ aprile 2013, in un vaso di pianta di orchidee, in un ambiente con temperatura di 30° e tasso di umidità del 70%. La crescita è avvenuta saprotrofa su pezzi di corteccia di Pinus pinaster provenienti dalla Spagna e dalla Francia in un compostaggio pronto di terriccio proveniente dalla Russia, idoneo per la coltivazione delle orchidee.
Caratteri microscopici: Basidiopore bianche in massa, ialine, ovoidali-amigdaliformi micr. 6.2- 7.2 (8) x 4-5 (5.5). Foto in rosso congo a 1000 ingrandimenti (100X) (foto 2) Basidi tetrasporici, claviformi, micr. 18-26 x 4-6.5.(foto 3) Cheilocistidi cilindrico – fusiformi , abbondanti, micr. 15-36 x 4.5-10.5.(foto 4) Exiccata presso: Paulo de Oliveira Dept. Biologia, Univ. Évora - Portogallo
Indagine molecolare:
Il DNA è stato estratto dall’esemplare e, per fare il sequenziamento delle regioni ITS del DNA ribosomale, quelle sono state amplificate PCE. La sequenza di Lactocollybia epia assemblata fu confrontata con quelle disponibili dalle banche dati del DNA, utilizzando UGena per l’allineamento e M.E.G.A. per l’analisi filogenetica. Guidati da analisi preliminari di portata più ampia, solo membri della famiglia Marasmiaceae e Physalacriaceae sono stati incluse nella analisi.
Nella figura 5 una filogenia di consenso bootstrap viene presentata, in cui la posizione della sequenza di Lactocollybia epia appartiena a un clade (con il 87% di support) formato con altre specie di Marasmiaceae. Nell’evoluzione di questa Famiglia, Lactocollybia epia sembra essere uno dei primi taxa divergenti, ma all’interno di un ampio clade, separato dalle Physalacriaceae, contenente delle sequenze di taxa Cifeloidi anche classificate nelle Marasmiaceae (Generi Henningsomyces, Rectipilus e Calathella), ma anche con una sequenza identificata come, Armillaria luteovirens.
Registrazione in GenBank KP840552
Amalfi- de -Oliveira- Donini …. 2015